Nel maggio 2025, Google DeepMind ha presentato Veo 3, l’ultima evoluzione del suo modello di generazione video basato su intelligenza artificiale. Annunciato durante l’evento Google I/O 2025, Veo 3 rappresenta un significativo passo avanti nella creazione di contenuti audiovisivi, offrendo la possibilità di generare video realistici completi di audio sincronizzato, effetti sonori e dialoghi, a partire da semplici prompt testuali o visivi.
Caratteristiche Principali di Veo 3
-
Generazione Video Realistica: Veo 3 è in grado di produrre clip video ad alta definizione, con movimenti fluidi e dettagli visivi che simulano fedelmente la realtà.
-
Audio Nativo Integrato: A differenza delle versioni precedenti, Veo 3 incorpora la generazione di audio nativo, inclusi dialoghi, effetti sonori e ambientali, sincronizzati con le immagini .
-
Comprensione Avanzata dei Prompt: Il modello interpreta con precisione prompt complessi, consentendo la creazione di scene coerenti e narrative articolate.
-
Accessibilità: Disponibile tramite l’app Gemini per gli utenti con abbonamento Google AI Ultra da $249 al mese, e integrato nella piattaforma Vertex AI per utenti enterprise .
Impatto e Reazioni
La presentazione di Veo 3 ha suscitato un ampio dibattito nel settore creativo e tecnologico. Molti professionisti vedono in questo strumento un’opportunità per semplificare e accelerare il processo di produzione video, mentre altri esprimono preoccupazioni riguardo alle implicazioni etiche e occupazionali. La capacità di generare contenuti audiovisivi realistici solleva interrogativi su autenticità, diritti d’autore e il futuro delle professioni creative .
Applicazioni Pratiche di Veo 3
La giornalista Joanna Stern del Wall Street Journal ha sperimentato Veo 3 insieme ad altri strumenti AI, come Midjourney e Runway, per realizzare il cortometraggio “My Robot and Me“. Il progetto, costato circa $1.000, dimostra le potenzialità e le sfide nell’utilizzo combinato di diverse tecnologie AI per la produzione di contenuti Considerazioni Finali.
Nonostante l’impatto rivoluzionario di Veo 3 nella produzione audiovisiva, è evidente che la tecnologia presenta ancora numerosi difetti. Le incoerenze visive, la gestione talvolta approssimativa dei movimenti e delle espressioni umane, così come le imperfezioni nella sincronizzazione audio-video, rivelano quanto l’intelligenza artificiale, sebbene avanzata, non sia ancora in grado di sostituire del tutto la sensibilità e l’intuizione creativa umana.
Inoltre, il rischio di generare contenuti fuorvianti o di scarsa qualità è concreto: bastano prompt ambigui o generici perché il risultato appaia innaturale o impreciso. A ciò si aggiungono i dilemmi etici legati all’uso di volti sintetici, voci clonabili e potenziali deepfake, che potrebbero essere utilizzati per manipolare opinione pubblica o produrre disinformazione. L’adozione di Veo 3, quindi, non può prescindere da una profonda riflessione su limiti, trasparenza e responsabilità, affinché l’innovazione tecnologica non superi la capacità della società di controllarne gli effetti.